Jesi, San Benedetto del Tronto, San Vito Chietino, Larino, Campobasso, Benevento, Caserta, Napoli |
Racconto
La tappa odierna risulterĂ la piĂą impegnativa.
Partiti alle 8,30 dall’hotel passiamo per San Vito Chietino, dove facciamo scorta d’acqua ad una fontanella, e scendiamo per riprendere la bellissima nuova ciclabile che abbiamo lasciato la sera prima.
Arrivati a Fossacesia Marina troviamo un ciclista per riparare due raggi rotti di una bici. Purtroppo dobbiamo attendere a lungo il titolare; nel frattempo il gruppo avanza per fermarsi piĂą avanti per un veloce bagno e ristori al bar.
Ripartiamo. Incontrato un fruttivendolo ambulante lo fermiamo e facciamo scorta frutta, alimento importante con tanta calura.
Arrivati a Vasto si aggiungono al nostro gruppo Luca e Chiara, due cicloturisti amici di Fabio, che viaggeranno qualche giorno con noi.
Dopo circa 10 km passiamo per la riserva naturale di Punta Aderci (www.puntaaderci.it); posto stupendo che meriterebbe qualche ora di sosta ed un bel bagno; purtroppo dobbiamo accontentarci della vista panoramica: ci aspetta ancora molta strada!
Dopo qualche chilometro la ciclabile termina e siamo costretti a procedere nella strada statale; mancano circa 20 km per Termoli e vorremmo arrivarci per la pausa pranzo. Una bici buca e gli esperti si fermano per la riparazione mentre il gruppo procede; fa molto caldo; la statale non fiancheggia il mare e la calura dell’asfalto si sente notevolmente; il mio gps Garmin ha un termometro piuttosto affidabile e segna i 45°! L’acqua comincia a scarseggiare e senza una borraccia termica è caldissima. Non abbiamo scelta. Verso le 14 usciamo dalla statale per il lungomare nord di Termoli; un distributore ha un bar ed una fontanella; fermo il gruppo per reidratarci; vedo molta stanchezza; l’alta temperatura mette a dura prova. Propongo però di ripartire per raggiungere Termoli; facciamo una sosta pranzo libera; alcuni vanno a cercare un posto fresco dove mangiare; ma c’è anche chi ne approfitta per un breve bagno rinfrescante al mare per mangiare poi qualcosa nel bar dello stabilimento.
Alle 16 ci diamo appuntamento davanti alla Rocca per percorrere i restanti 30 km, gli ultimi dei quali in salita.
Lasciato Termoli la traccia ci fa percorrere una desolata zona industriale; fa molto caldo ed abbiamo il vento contro; procediamo facendo tappe nella poca ombra che troviamo ogni pochi km. La scorta d’acqua comincia a scarseggiare; spero di incontrare qualcosa (bar, distributore, case,…) ma …nulla!
Entriamo nella veloce statale 87 che, dopo qualche km, la lasciamo per seguire la traccia alternativa che avevo preparato che percorreva stradine di campagna senza traffico; spero di incontrare case ma…nulla; la prima casa che vedo a 100 metri dalla strada, che raggiungo subito, è chiusa e il rubinetto all’esterno non ha acqua. Mi preoccupo. Dopo qualche km (circa 25 da Termoli!!!) vedo una casa con il prato verde e penso “Qui c’è qualcuno che ha innaffiato!”; comincio a chiamare a voce alta “C’è nessuno in casa?”. Dopo poco si affaccia un signore al quale chiediamo l’acqua; entra in casa e ne esce con una bottiglia; “No”, dico, “siamo in tanti e molto assetati: ci servirebbe una fontana”; al che ci apre il cancello e ci conduce ad una fontanella vicino casa; non ci sembra vero! Ingurgitiamo litri d’acqua a testa ringraziando il signore che, come ci dirà , è un medico di famiglia di Larino che passa del tempo nella casa di campagna con la moglie. Ci offre addirittura di bagnarci in piscina ma dobbiamo procedere. Riprendiamo il percorso che, oltre ai saliscendi, è reso difficoltoso da vento contrario (e caldo). A 4 km da Larino mi fermo per ricompattarci davanti ad un’abitazione. Dico a chi ha la bici assistita di procedere autonomamente alla mèta. Gli ultimi che arrivano sono sfiniti; mancano ancora 4 km, tutti in salita. Fortunatamente avanti casa c’è un ragazzo che, osservo, ha un furgoncino; gli chiedo se gentilmente può dare un passaggio a chi è in difficoltà . Con molta disponibilità accetta e, sistemate le persone in difficoltà , completiamo il percorso; gli ultimi arriveranno dopo le 19, con una stanchezza in volto notevole e con il bisogno di avere ancora acqua fresca.
Il padrone dell’hotel prenotato* non si mostra troppo accogliente e mi rimprovera di non avergli detto che avevamo una decina di e-bike; gli faccio notare che il costo della ricarica di una e-bike è di 12 centesimi l’ora; considerando 5 ore per 11 bici fa un totale di 6,5 circa; visto che spediamo 1300 euro mi sembra irrilevante! Ma non sono certo di averlo convinto…
* Park Hotel Campitelli, https://www.parkhotelcampitelli.it/, campitelli.a@virgilio.it |