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CICLABILE DEI 5 FIUMI (Germania) - AGOSTO 2008 (chiudi)
Osservazioni dei partecipanti
(ultimo aggiornamento 18-09-08)

Pensieri, riflessioni, considerazioni …


Varie - Nazzareno

Tutti mi chiedono come è stato il tempo durante la vacanza in Germania: ‘non ci è piovuto mai addosso’ rispondo ‘caso unico e fortunato’ (non illudiamoci, caso unico!).

In Germania, come in Austria, si sa che si trova più facilmente la birra che l’acqua, la quale è costosissima. Probabilmente è per questo che nelle vacanze scorse ne abbiamo avuta pochissima e solo due sere a cena. O forse è dovuto al fatto che il dio della pioggia sia Giove Pluvio e non Bacco: non si mai visto piovere birra dal cielo!
Comunque il dio sole (alias Apollo) ci ha fatto compagnia, a volte si è un po’ adombrato ma solo per non farci accaldare troppo.

Quest’anno nessuno si è perso (se non si è perduta la mia memoria). Qualcuno ci ha provato (leggi Rita) ma il sottoscritto, memore dell’anno precedente, l’ha aspettata mentre si dedicava al suo vizio preferito: scattare fotografie. Qualcuno ha rischiato di perdersi (sempre il sottoscritto) quando è rimasto bloccato tra un autobus al semaforo ed una fila di macchine parcheggiate.

Quest’anno più che mai i bagagli sono aumentati man mano, artefice l’inventiva soprattutto femminile di comprare l’impensabile, complice in primo luogo la bella Norimberga, città dedita agli acquisti sfrenati, così mi è sembrata. Comunque tutti (o quasi) abbiamo pensato al nostro futuro stress acquistando il massaggiatesta. Altresì abbiamo provveduto a ‘svaligiare’ il baracchino all’imbarcadero di Keleim comprando un numero con molte cifre di bottiglie della birra 1^ nel mondo.

Quest’anno ci siamo dedicati con maggior impegno e passione al gioco delle carte ed alle danze serali, divertendo noi stessi e qualche volenteroso aggregatosi. Ci è mancata solo (mi si lasci dire) la Courenta della Val Variata, ma sarà per la prossima occasione.

Quest’anno abbiamo avuto i soliti problemi di ‘russo’ (anche se eravamo in Germania), culminati nell’ultima notte (gli amici di Padova e dintorni erano già rientrati), quando ci hanno sistemato in due camerate: maschi e femmine. Problemi dribblati con la gentile ospitalità nell’harem di noi poveri maschi, lasciando il problema a chi ha pochi anni e pochi pensieri quindi il sonno profondo.
Ma…anche nell’harem non ce la siamo passata così egregiamente.
Considerata l’inevitabilità del problema, proporrei per il futuro una gara di ‘russo’ con premio finale.

Quest’anno….è stata un’altra gran bella vacanza!! Grazie e tutti quelli che l’hanno ideata e dato il loro contributo.


E' andata bene! - Paolo

Anche questo viaggio cicloturistico è andato bene, anzi benissimo. Motivi?

  • Il più scontato è che non è piovuto, o meglio è piovuto ma non mentre eravamo in bici; oltretutto le fresche giornate di cielo poco nuvoloso ci hanno permesso di procedere senza problemi di sudore, sete e affaticamento anche nelle ore centrali.
  • La ciclabile era molto bella: un giusto miscuglio di natura e storia; belli sia i percorsi lungo il fiume che quelli in campagna; ma graziose anche le cittadine attraversate.
  • Le strutture che ci hanno ospitato erano buone, con un buon rapporto prezzo-qualità.
  • Il mangiare…ma questo non è mai un problema.
  • Ultimo, ma primo in ordine di importanza, la cordiale e pacifica convivenza di questo gruppo eterogeneo di 30 persone dai 5 ai 60 anni (o quasi), con provenienza geografica diversa, vita diversa, accomunati dall’unico desiderio di un viaggio in bici insieme; il numero, quest’anno record, mi preoccupava ma mi sono accorto, quasi da subito, che non avremmo avuto grandi problemi: ottima l’adattibilità a qualsiasi situazione, buona la puntualità agli appuntamenti (il ritardo difficilmente ha superato i 10-15 minuri), positiva l’attenzione verso i bisogni di chiunque! Anche i nuovi partecipanti (5) si sono da subito perfettamente integrati a questa strana vita di gruppo.

Questa piacevole convivenza è stato per me il più bel ricordo della vacanza cicloturistica da farmi concludere che è proprio vero: La bici fa miracoli!


Pensiero - Rita

Quando uno mi chiede dove sei stata in vacanza non mi viene da dire "sono stata in Germania a fare un giro in bici", mi sembra riduttivo, perche' non e' stata una vacanza ma un viaggio tra luoghi,
un'immersione tra natura e persone, un'armonia di gruppo, cosi' vario sia per eta' che per personalita', dove attingere da tutti qualche cosa che ti arricchisce.


Non riesco a stare fermo - Dieter

Come vi siete accorti sono uno che non riesce a stare fermo.
Infatti dopo il nostro ritorno dal viaggio in Germania (domenica sera) sono subito andato al lavoro (lunedì mattina) e non sono tornato a casa per tutta la settimana se non per dormire (avevo fatto spesa lunedì dopo il lavoro, é ancora tutto lì in frigo e fà la muffa! Che vita!!). Così ho consumato quasi subito tutte le energie accumulate durante le ferie.

Nonostante ciò i miei ricordi del viaggio sono molto positivi e divertenti:

  • il primo che ha forato ero io (tirando giù la bici dal portabici all'arrivo in Kehlheim una gomma era già a terra )
  • non abbiamo preso neanche una goccia di pioggia in bici, anche se ce l'abbiamo messa tutta in alcune occasioni
  • abbiamo bevuto la birra migliore del mondo: "non male"
  • si dorme molto meglio nelle stanze degli ecologisti che non usano rumorose buste di plastica
  • non tutti i ristoranti tedeschi espongono il menù in italiano (strano!?)

I posti visitati mi hanno fatto vedere una parte della Baviera che non conoscevo: molto belli e degni di essere rivisitati magari anche in canoa o zattera e corda d'arrampicata.
Chi ci viene?
Non riesco a stare fermo....

Dieter


Le confessioni di una (ciclista) imbranata - Valentina

Ebbene sì, devo confessarlo: in bici sono un'imbranata! Chi mi conosce come novella ciclista potrebbe credere che lo dica per falsa umiltà. Ma chi mi ha visto sul campo può confermarlo. Chiedete pure a Cinzia, mia amica e collega (i “ballerini” la conoscono bene), con la quale ho condiviso lo scorso anno un bellissimo viaggio in Francia e Spagna. Vi racconterà come a Lione, prese a noleggio le bici per un'escursione su pista ciclabile, sembrava che io avessi tra le mani un antidiluviano mezzo di trasporto: equilibrio instabile come se camminassi su di un filo, un aratro di ferro al posto del manubrio, rigida come uno stoccafisso. E questo solo perché non si trattava della “mia” bici, quella su cui ero abituata a pedalare. La sottoscritta infatti ha imparato ad andare in bicicletta da adulta (molto adulta!). Nonostante ciò, con pazienza e un'abbondante dose di grinta, sono diventata talmente coraggiosa da seguire (in tutti i sensi!) su per le colline marchigiane due malcapitate cicliste di lunga data. Ma i miei problemi ancestrali con le due ruote (“qualcuno” è solito ricordarmi spesso come fin da ragazza fossi solita riempire i fossi durante le mie passeggiate domenicali in bici ai tempi della “austerity”) si ripresentano in particolari momenti e situazioni.
La migliore (o peggiore?) prova di quanto affermo l'ho data durante questo viaggio. Per chi non se ne fosse accorto (ma credo siano pochi) confesso di aver avuto qualche problema a salire e scendere dalla bici. Sì, perché l'esperienza di una bicicletta con bagaglio che ti cade addosso se la inclini troppo era per me nuova. E così, visto che sono dotata di una buona dose di imbranataggine ma non di gambe come quelle di Fiona May, le prime volte che tentavo di salire e scendere, rischiavo di cadere, tirandomi dietro bici, borsoni e zainetti vari. La caduta più sensazionale è avvenuta al centro di Norimberga, quando un signore sollecito è accorso ad aiutarmi prima che rotolassi a terra, non potendo però salvarmi da una misera figuraccia.
Ma l'esperienza insegna e alla fine del viaggio potevo annoverare l'ultima conquista (dopo quella recente di riuscire a parlare al cellulare pedalando): ho imparato a salire e scendere piegando il ginocchio e sollevando la gambetta! Non è mai troppo tardi!
Per sicurezza consiglio comunque chi dovesse incontrarmi per strada di evitarmi o quanto meno passare alla larga.

Valentina


Le osservazioni di un nuovo partecipante - Edoardo

Oggi ho letto il racconto del viaggio fatto dal nostro “capo” ed ho capito che non potevo più rimandare il mio piccolo contributo per fissarte quelli che per me nuovo a questa esperienza, sono stati gli aspetti più significativi della nostra vacanza.

PAOLO: ovviamente parto da lui. Il tempo, la meticolosità, la professionalità che ha messo nella preparazione del viaggio e nella valutazione di tanti aspetti diversi non sono per me una novità (in passato ho avuto in regalo un CD di un altro viaggio, la cui visione mi aveva dato modo di capire che organizzatore fosse), ma comunque continua a meravigliarmi. Un esempio: avrete visto tutti che era il primo ad alzarsi e l'ultimo ad andare a letto. E' stato quello tra noi che ha fatto più cose: letto libri, fatto passeggiate ed escursioni extra, ballato sempre, riparato tutto, ha anche dormito (poco, ma lo ha fatto). Io vorrei sapere quando c......ha scritto tutte quelle note sul viaggio!!!!Una definizione? SORPRENDENTE!

LE SIGNORE: Non parlo per cavalleria, ma perché sono rimasto veramente colpito dalla loro resistenza fisica, dalla capacità di riuscire a sopportare la fatica del pedalare quotidiano senza, nella maggior parte dei casi, avere un minimo di preparazione. Mi sono vergognato, ripensando a quando, nelle mie prime uscite in mountain bike, dopo appena 30 km lamentavo dolori alle gambe per una settimana! E che dire della simpatia e della divertente ironia di Cristiana, con le sue battute sempre pronte ed appropriate e il singolare portabagagli-cassetta a ribalta? E della capacità di sopportazione di Loretta (la bici più scomoda e pesante del gruppo) e di Silvia (l'unica con bici normale, senza rapporti)? E dei massaggi rigeneranti di Manuela?

I RAGAZZI: Una sorpresa! Il feeling che da sempre ho con i più giovani non penso mi condizioni nella valutazione. Sono stati eccezionali, simpatici nelle scelte gastronomiche pur non sempre condivisibili, autonomi nei vari momenti della giornata ma sempre ben integrati con il gruppo. Dalla bravissima Lucia, la più piccola del gruppo, ai più grandi, dei quali apprezziamo la promessa di maggiore attenzione per il prossimo anno nella messa a punto delle loro bici, che hanno registrato spesso incidenti tecnici.

I BALLERINI: Coinvolgenti con il resto del gruppo e con gli estranei, instancabili (anche dopo giornate intense trovavano sempre tempo e spazio per nuove danze), pazienti come insegnanti.
Eccezionale Dieter, ballerino, acrobata nonché interprete ufficiale e validissimo aiuto organizzatore di Paolo!

I NORDISTI: Di grande aiuto sono stati lo spiccato senso di orientamento di Gianni (apprezzabile anche per l'impegno nella danza, dove si è rivelato agile ballerino), la piccola officina viaggiante di Paolo, sempre disponibile ad aiutare tutti, l'abilità contrattuale di Eliana, le competenze linguistiche dell'interprete aggiunta Silvia. Con tutti ci siamo trovati molto bene, come li conoscessimo da anni (parlo anche a nome di Valentina).

LA BAVIERA: Paesaggi e luoghi stupendi, ma gli aspetti che più mi hanno colpito sono stati l'ordine, la pulizia, il rispetto delle regole, per l'ambiente, per i ciclisti, l'attenzione al sociale, al tempo libero, allo sport per tutti e per tutte le età, l'estrema gentilezza e disponibilità nell'aiutare e nel fornire informazioni. Ne è un esempio il signore che, vedendoci in difficoltà dalla finestra della sua casa è sceso in strada con carta e penna per disegnarci il percorso da seguire. Mi hanno sorpreso inoltre gli inaspettati colori mediterranei delle abitazioni dei vari paesini incontrati.

Bilancio dunque molto positivo: un viaggio da ripetere sicuramente!
Grazie in particolare a Paolo, a tutti coloro che hanno collaborato con lui nell'organizzazione e anche a tutti i partecipanti per.....esserci stati!

Edoardo


Mangiare e bere in Germania - Gianni

Ogni anno, a tavola nelle varie Gasthof, Brauerei o Bier Garten il tempo che perdiamo per ordinare cibi e bevande è enorme! 30 bocche poi a maggior ragione! Per poi spazzolare tutto e, qualcuno, anche di più (leggi: ceci, lenticchie ed anas) in quattro e quattr’otto!
Quindi è giunto il momento di fare chiarezza sugli usi alimentari tedeschi, per future ordinazioni a tavola.
Io non ho certo titolo di esprimermi sul cibo, dopo la scelta fatta ad occhi chiusi due anni a sulla DrauRadWeg, nell’ordinare un piatto che, se il nome era invitante (Kalbskopf), l’aspetto e il gusto non lo erano di certo: una bella fetta, fredda, spessa 2 cm, di frattaglie e verdure annegate nella gelatina, servita su un piatto e galleggiante nell’aceto di mele!
Coerente con la mia scelta, però, quella volta ho trangugiato tutto sino all’ultimo boccone, per non ammettere l’evidenza dei fatti: faceva veramente schifo!
Pertanto mi limiterò ad un breve trattato sulle bevande, dove ancor oggi dopo sette anni, qualcuno non ha ancora imparato i nomi e le differenze.
Partiamo con l’acqua (wasser per i tedeschi), l’elemento più naturale in assoluto che si possa trovare sulle nnss tavole! … ma non in Germania: infatti è un optional … come del resto anche il pane (brot).
Se in luogo di una “caraffa d’acqua di rubinetto” (Quellenwasser) ordiniamo invece “mineral wassser” le cose si complicano: perché già di per sé l’acqua costa più della birra, ma se la chiediamo “Ohne Kohlensaure” (senza) oppure “Mit Kohlensaure” (con bollicine, più semplicemente “Mit Gas”) il prezzo aumenta!
Orangensaft è il succo d’arancia, mentre Apfelsaft o Apfelschorle è il succo di mela: di quest’ultimo esiste anche la versione frizzante (“Apfelsprudel”, a mio avviso un pessimo abbinamento), oppure fermentata (“Apfelmost”, ovvero il sidro); se poi quest’ultimo è in bella mostra, in una damigiana di vetro esposta al sole ad una temperatura di 25° come in quella Bier Garten sul lago di Costanza di alcuni anni fa… beh … lascio a voi immaginare il gusto!
Quanto al caffè, mi devo dissociare dallo quello stuolo di compagne di viaggio (mia moglie compresa) che al classico “espresso”, prediligono “ein Kaffeetasse”. Avrei potuto dar loro ragione sulla tipicità di detto caffè, sino a quando le tecniche per farlo utilizzavano i tradizionali filtri di carta ad imbuto sui quali riporre la polvere del caffè, per versarci sopra l’acqua calda che, per caduta , riempiva una caraffa.
Per gli sportivi è rinomato lo Skiwasser (limonata, succo di lamponi e acqua minerale) oppure lo Sportwasser (limonata e acqua minerale)
Infine, ma non ultima, le birre! (vedi scheda birra - formato PDF)


Considerazioni - Andrea

Questo era il mio primo ciclo-tour e devo dire che è stata un'esperienza positiva, meno faticosa del previsto e decisamente formativa, sia per i luoghi che abbiamo visitato sia per quanto abbiamo potuto condividere nel gruppo, nonostante la larga fascia d'età coinvolta.
E allora i miei pensieri, non nascondo un po' di sana malinconia, vanno in primo luogo alla famiglia Frigo che mi ha "adottato" con amore e con cui mi sono trovato davvero "a casa". A Paolo, il capo-guida, che mi ha permesso di partecipare, ai ragazzi che mi hanno accolto fra loro come se ci
conoscessimo da anni, ai Dalle Nogare che avevano sempre l'oggetto (o il cibo) giusto sempre pronto (vedi attrezzi di Paolo e cibarie varie di Eliana). Passando poi per Manuela e Nazareno con cui ho ripassato un po' di "superfici topologiche", e a tutti gli altri che in ogni momento, di fatica
o di rilassamento, dispensavano parole di incoraggiamento, affetto e simpatia. E infine un pensiero alla mascotte-Lucia, che ho strapazzato per tutto il viaggio, allenandomi per quando, fra pochi giorni, nascerà la mia prima nipotina.
Per questo ringrazio tutti voi, e ringrazio anche la Bici, che come dice bene Paolo, fa miracoli..!!
Alla prossima.


Quando pedali - Andrea

E alcune considerazioni, scritte in un momento di vena poetica...

Quando pedali, l'orizzonte muta continuamente, tutto scorre in fretta e per godere appieno del paesaggio è utile fare qualche pausa.
Quando pedali, sei maggiormente predisposto all'ascolto di chi ti pedala accanto.
Quando pedali, ogni cosa che porti con te può essere necessaria ma gran parte di queste diventa superflua.
Mentre pedali, se sei in buona compagnia... le ruote scorrono meglio.
Quando stai pedalando, se pensi alle gambe che pedalano sei perduto.
Mentre pedali, pensare che alla prossima metà ci saranno delle ottime Konditorei può essere d'aiuto.
Lungo il tragitto non fermarti a contare quanta strada hai percorso (tanto il conto non sarà mai giusto!), conta le persone che saluti.
Quando pedali, il sole picchia, ma il vento ti spinge avanti.

Pedalando, le gambe girano come sempre, ma il cuore vola più in alto.


Sensazioni - Cristiana

Sono ormai 7 anni di presenza alla vacanza in bici e ogni volta mi assale uno stupore diverso, nuovo..
Il tempo (ahimè!) passa in fretta, i chilometri volano, i paesaggi ti riempiono gli occhi e il cuore e vorresti che nei tristi giorni d'inverno ti compaiano per rincuorarti.. la compagnia "eccellente": è strano come per 10 giorni all'anno ci si senta così uniti nonostante le diversità!!!!
Non so se riuscirei a rinunciare a un'esperienza così anche solo per l'entusiasmo di Simona instancabile ciclista ben disposta ad affrontare sempre nuove situazioni!!!!


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