La vecchia ferrovia Spoleto - Norcia (n. 56)
Tipo: MTB
Località
Spoleto, Valnerina
Regione
Umbria
Descrizione
(testo e mappa di Albano Marcarini, tratti da un vecchio numero della rivista Amicotreno)
Si parte dalla stazione FS di Spoleto (m.304) sulla cui piazza incombe il Teodolapio, composizione in ferro di Alexander Calder, donata alla città nel 1962. Si percorre il lungo viale Trento e Trieste che conduce alla Porta Garibaldi, accesso storico dell’antica Via Flaminia (sotto il piano della strada si può ammirare il ponte Sanguinario del I sec. a.C.). Superate le due porte gemine si entra nella Spoleto medioevale e si imbocca, vesro sinistra, la rettilinea via dell’Anfiteatro. (...) Durante il cammino si potranno ammirare le meraviglie artistiche ed architettoniche della città, fra cui: piazza del Duomo ala quale si giunge dopo aver scalato la gradonata Via delle Mura Ciclopiche che si diparte dal fondo della Via dell’Anfiteatro. La piazza è una sorta di scenografia balconata sulla quale, oltre al Duomo, figurano il Palazzo della Signoria, la piccola chiesa di S.Maria della Manna (1528) e il teatro Caio Melisso. Dal Duomo di segue verso la Rocca, si attraversa il Ponte delle Torri (costruzione compiuta nei secoli XII-XIV con lo scopo di approvvigionare d’acqua la vicina Rocca; il manufatto ha 10 arcate, si eleva per 76 metri ed è lungo 230m). Percorso il ponte si lascia dinanzi a sé lo stradello che in breve porta alla strada per Monteluco e si affrontano in salita alcune rampe per poi piegare decisi verso sinistra, fino al cospetto dell’altra torre di guardia che si lambisce dall’alto. Ha qui inizio il Giro dei Condotti, pianeggiante, che contorna il versante sinistro della Valcieca, con belle vedute panoramiche sulla Valle Umbra, fino a giungere al ponte Sanguineto (m.444). Si lascia verso destra, poco prima del ponte, il sentiero che risale la Valcieca e una volta guadagnato l’opposto versante si raggiunge il casale delle Palazze (m. 445), fra Oliveti. Si imbocca in salita no stradello. Fatti alcuni risvolti si raggiunge la Forcella (m. 578) e di lì, in breve, la strada per Vallocchia che si segue verso destra. Si resta solo per 400m sull’asfalto e si imbocca poi uno sterrato che, verso sinistra, si interna nel fitto bosco. (...) Di fronte ad una sbarra si segue il tracciato a destra. Dopo buon tratto si giunge al guado del Fosso della Vallocchia (m. 620) cui fa seguito un breve ma ripido tratto di salita che porta sulla strada di Borgiano. Si lascia il paese sulla sinistra prendendo la via verso destra in direzione della stazione della Caprareccia dove si incontra la sede della ex-ferrovia. E’ ben visibile, verso valle, il bel viadotto a otto archi di Caprareccia. Il tratto della ex-ferrovia procede ora nella lunga galleria (1920 m.) ora purtroppo chiusa (per pericolo crollo). Verrà effettuato un percorso che oltrepassa la galleria per poi riprendere il tracciato della ex-ferrovia all’uscita della galleria. Il tracciato inizia ora una lunga discesa. Per ben sei volte, a quote diverse, la linea asseconda la montagna, impegnando le curve con tratti in galleria elicoidale, popolate da colonie di pipistrelli. Di grande effetto il punto ove lo sbocco di una galleria avviene alla base del pilone di sostegno del soprastante viadotto. Sulla banchina si scorgono ancora i cippi chilometrici. Si passano alcuni caselli abbandonati che svolgevano anche servizio di fermate per i casolari dei dintorni. I parapetti dei viadotti sono divelti e occorre procedere con cautela. Lentamente si arriva al fondovalle. L’ultima galleria è chiusa e occorre impegnare un sentiero che si apre alla sua destra, verso valle. Superato l’ultimo viadotto la linea di dirige in rettifilo al bivio di Santa Anatolia di Narco.
Da S.Anatolia, attraversata la strada, si ritrova il tracciato che, fiancheggiando il fiume, arriva a Borgo Cerreto; quest’ultima parte è pianeggiante. Purtroppo non si riesce ad arrivare a Norcia in quanto le ultime gallerie sono state chiuse; si può percorrere solo la strada principale che, oltretutto, costringe ad attraversare alcune gallerie (per auto).
In alternativa:
Ottoma scheda informativa disponibile in questo sito:http://digilander.libero.it/paolaegino/itinerario17.htm nel quale è possibile scaricare anche la scheda formato pdf.
Ottima scheda anche qui
Note
La ferrovia Spoleto-Norcia
La ferrovia fu iniziata nel 1913 dall’ingegnere svizzero Erwin Thomann e conclusa nel 1926. Dati tecnici essenziali: scartamento ridotto di 0,95 m, trazione elettrica, lunghezza di 52 km, pendenze massime del 45 per mille, curve di raggio minimo di 70 metri, 377 opere d’arte fra viadotti e gallerie.
Fu condotta con alterne vicende fino al 1968, anno della sua dismissione.
Degli impianti di linea sono rimaste solo alcune mensole della linea aerea, scampate al saccheggio compiuto pochi giorni dopo la chiusura dell’esercizio.
Attrezzatura
Nel tratto che scende da Caprareccia a S.Anatolia sono presenti gallerie lunghe e buie; è dunque necessario attrezzarsi con torce (consigliate quelle da mettere sulla fronte o sul casco).
Il tracciato
La prima parte del tracciato, che sale da Spoleto alla stazione di Caprareccia, non è percorribile in quanto attraversa proprietà private e, in alcuni tratti, è impraticabile per crescita di vegetazione. Per cui La proposta di Maccarini è quella di seguire un bel tracciato di campagna alternativo fino a questo punto.
Vedi scheda della vecchia ferrovia
Vedi documentario sulla ferrovia pubblicato su Youtube.
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Percorso il
05-09-2009 - vedi foto
Tracce Gps
modalità di creazione: registrata
Traccia scaricata dal web qui - (link esterno)
Note: Presa da sito MTB Forum