Bosnia Erzegovina (n. 28)
Bihac, Cazin, Bosanska Krupa, Sanski Most, Bosanski Petrovac, Kulen Vakuf, Bihac
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Racconto
Colazione puntuale e veloce. Partiamo dunque presto. La giornata è nuvolosa e piuttosto fredda. Al pulmino partono Gabriele e Flavia. Dopo qualche km la traccia GPS propone una deviazione per il castello che si trova in cima alla collina. Il gruppo democraticamente sceglie di non andarci (votazione con due favorevoli e gli atri contrari); procediamo dunque direttamente verso il parco dell’Una. Lasciamo il pulmino per entrare tutti in bici; oltretutto il percorso fino all’importante cascata è su strada bianca ma pianeggiante. Lungo la strada un banchetto avanti ad una casa vende prodotti alimentari di produzione propria ed alcuni di noi ne approfittano.
Entriamo nel parco (ingresso 3 euro) e raggiungiamo il punto dal quale parte il percorso attrezzato per la visita della cascata. Il posto è ben organizzato anche se siamo gli unici turisti (freddo?). Passiamo quasi un’ora alla visita poi riprendiamo il percorso: Stefano, Gabriele e Flavia tornano al pulmino con il quale andranno direttamente a Bihac, gli altri proseguono per la strada bianca che sale per circa 10 km; poi alcuni km di discesa e si esce dal parco. Da qui si prende la strada asfaltata che per circa 5 km scende. 10 km prima di Bihac, visto che sono quasi le 15, facciamo sosta in un ristorante-pizzeria per consumare un semplice pasto (zuppe, pizza o pasta). Infine, dopo una piccola deviazione per vedere ancora qualche modesta cascata, rientriamo a Bihac percorrendo gli ultimi 10 km si strada normale e abbastanza trafficata.
Iniziano i preparativi per il rientro (carico auto e pulmino); io e Alberto, che rientreremo in bici, non abbiamo invece grandi impegni.
La cena è libera e la consumeremo in un ristorante vicino al fiume. Dopo cena il tradizionale briefing, con il mio discorso (preparato prima in camera) e alcuni interventi spontanei; umori complessivamente buoni, i più contenti del viaggio, malgrado gli imprevisti; originale l’intervento di Valentina che paragona il viaggio ad un parto: faticoso e a volte doloroso ma, col tempo si dimentica e si faranno altri figli!
Km 60 - dislivello 1000m