sabato |
La vecchia ferrovia Spoleto - Norcia |
5 |
Spoleto – S.Anatolia di Narco – Borgo Cerreto |
settembre 2009 |
Vedi scheda itinerario |
proposto da Danilo di Moie (An) (cellulare 3382032842) |
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Tipo: MTB | ||||
Se i parecipanti iscritti fino alla sera prima dell'uscita sono 1 o nessuno l'appuntamento non è da considerarsi valido Orari |
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Note Su quasi tutto il percorso ferroviario ma soprattutto all’interno delle gallerie, il fondo è molto insidioso a causa dei grossi ciottoli della massicciata ferroviaria. Ho letto in qualche sito che il percorso è fattibile anche con una “robusta city-bikeâ€... io personalmente consiglierei di farlo...neanche ad uno che mi sta antipatico! Nell’allegato scaricato in questo sito http://digilander.libero.it/paolaegino/itinerario17.htm, la descrizione del percorso che noi abbiamo fatto è realistica. Dei buoni faretti per le gallerie sono indispensabili. Tutti i viadotti sono protetti con dei parapetti nuovi (anche se da qualche parte ho letto che su alcuni non ci sono protezioni). | ||||
Hanno partecipato Gruppo Ruota libera di Moie di Maiolati | ||||
Resoconto Abbiamo fatto il percorso al contrario da come viene normalmente descritto, ovvero in direzione Norcia - Spoleto partendo però da Sant’Anatolia di Arco. Da qui infatti inizia il tratto più spettacolare del percorso, quello dei viadotti e delle gallerie. Da qui a Spoleto, abbiamo percorso circa 17 Km. Arrivando da Norcia, abbiamo parcheggiato le macchine in prossimità di un incrocio stradale, nei pressi del quale è ben evidente un piazzale davanti ad un Alimentari-Bar-Trattoria-Albergo. Attraversato l’incrocio, in direzione Spoleto, subito a destra, inizia a salire una stradina asfaltata (abbastanza ripida). Fatti poche decine di metri, a sinistra, davanti ad una casa senza recinto, si entra su un sentiero che passa a sinistra della casa. Fatti 100-200 m ci si rende subito conto di essere sul percorso della vecchia ferrovia, dalla presenza sul fondo stradale dei grossi ciottoli appartenenti alla massicciata ferroviaria. Si sale (pendenza leggera, quella superabile dal treno), si attraversa una stradina asfaltata e si continua sempre dritti finché la strada non curva leggermente a sinistra e ci si trova sopra un piccolo viadotto, superato il quale ci si trova davanti alla prima galleria chiusa da un cancello. Questa è l’unica galleria completamente chiusa che abbiamo incontrato. A sinistra di questa galleria, si prende un single-track (l’imbocco e ben visibile) che inizialmente inizia a scendere ed è tutto in contropendenza. 100 m e ci si ritrova sul tracciato ferroviario, voltandoci verso destra, c’è l’uscita della galleria, chiusa anche da questo lato. Da qui si inizia a salire dolcemente fino a trovare la prima lunga galleria che ha un andamento a spirale (ma quando sei dentro e difficile rendersene conto). Si esce e si trovano in successione altre quattro gallerie. Le gallerie si alternano a viadotti spettacolari per la loro altezza e per la vista di cui si gode. Salendo ci si trova continuamente al di sopra di tratti già percorsi e se alzi lo sguardo, sei sotto ad un viadotto dove passerai tra poco. E’ un intreccio di ponti e gallerie. Poco dopo aver percorso la penultima e più corta delle gallerie, si è in prossimità del valico. Questo però si trova all’interno dell’ultima ma la più lunga delle gallerie (quasi 2 Km), quella di Caprareccia. Questa galleria è tutta dritta, ma essendo appunto sul valico ad un certo punto non si vede più ne l’imbocco ne l’uscita. Usciti da questa dunque, si è già in discesa. Dopo 1 km circa, si attraversa una stradina asfaltata e ci si trova davanti alla stazione di Caprareccia. Abbiamo proseguito ancora un po’ fin ad arrivare ad un viadotto. Qui c’è un cancello “semiapertoâ€, si supera, ma alla fine del viadotto c’è un ulteriore cancello chiuso con tanto di cartello “proprietà privataâ€. Siamo dunque tornati indietro fino alla stazione di Caprareccia. Da qui si può scendere a Spoleto sulla strada principale asfaltata (sono circa 6 km). Ci siamo concessi un piatto di “strangozzi al tartufo†e un dolcetto alla trattoria Lo sportellino (a destra poco prima dell’arco che delimita probabilmente il centro storico di Spoleto. Abbiamo poi ripercorso a ritroso lo stesso percorso. | ||||