Trani, Gravina, Matera, Alberobello, Grottaglie, Gallipoli, Lecce |
Racconto
Molti nel nostro gruppo, forse per l’età , sono mattinieri. Attraversare Alberobello fra le 6 e le 7 del mattino, incontrando solo gli addetti alla pulizia delle strade, è come vedere un altro paese. Si colgono scorci e dettagli altrimenti non distinguibili e si apprezza veramente la bellezza e la particolarità di questa località .
Alle 7,30 viene servita la colazione a buffet con la modalità del servizio uno alla volta. Quindi con tempi lunghi.
Partiamo dunque con ritardo ma tranquilli in quanto la tappa è breve e non dovrebbe essere particolarmente impegnativa.
Dopo circa 6 km la traccia GPS preparata mi fa lasciare l’asfalto per entrare nella ciclovia dell’acquedotto pugliese (traccia gps scaricata qui: http://www.aqp.bike/); purtroppo l’accesso è sbarrato (vedi foto) ; non ho percorsi alternativi e non voglio affidarmi a Google Map che potrebbe portarci su strade trafficate. Quindi? Scavalchiamo la sbarra! Sollevando anche le pesanti e-bike facciamo scavalcare le 28 bici. La scelta si rivelerà felice; il tracciato è molto bello; dopo una breve discesa su un sentiero nel bosco si prosegue su una stradina pianeggiante con un buon fondo e che ogni tanto attraversa viadotti costruiti per l’acquedotto.
Qualche passaggio è più impegnativo per la presenza di fondo pietroso e chi è più in difficoltà preferisce superare questi tratti a piedi. Perdiamo un po’ di tempo per la foratura della bici di Giovanni. Dopo aver percorso circa 20 km arriviamo a Locorotondo. Il 16 agosto è San Rocco, patrono di Locorotondo. Aria di festa con concerto della banda nel giardino pubblico. Ci fermiamo circa 45 minuti per fare due passi nelle strette vie del paese, molto bello, e prendere qualcosa di fresco. Verso le 12.30 partiamo alla volta di Cisternino seguendo in parte la ciclabile segnalata. Qui faremo sosta pranzo e relax nei giardini pubblici; oltre l’ombra, la zona è piuttosto ventilata e si sta molto bene! Fatti 2 passi in centro (bello, simile a Locorotondo), preso un caffè salentino (con latte di mandorla e ghiaccio) ripartiamo tranquilli; restano solo 20 km senza particolari salite per raggiungere la metà .
In realtà ci attende qualche imprevisto: dal km 34 riprendiamo la ciclovia dell’a.p.; questa da un certo punto diventa bella e curata, sia come fondo che come segnaletica; sembra quasi di seguire una ciclabile tedesca! Ma…siamo in Italia; dopo qualche km, all’improvviso, diventa molto brutta e poco curata; oltretutto è qui che il portapacchi della nuova e-bike Bottecchia di Paola T. si piega e va a toccare nella ruota. Perdiamo circa 30m per trovare una soluzione d’emergenza. Ripartiamo e troviamo l’accesso alla prosecuzione della ciclovia sbarrato con la difficoltà di superare la sbarra; oltretutto un signore ci dice che il percorso non è più curato e diventa brutto; che fare? Vorrei cercare un’alternativa su google maps ma la connessione è completamente assente. Tentiamo una stradina che ci porta in un’abitazione privata. Alla fine decidiamo in qualche modo di superare la sbarra e il percorso risulterà meno brutto del previsto. A circa 3 km dall’arrivo (ci aspetta un resort con piscina!), in un tratto di strada bianca, Manuela cade con la sua e-bike accusando dolori al polso ed alla spalla; non riesce a procedere. Accompagno il resto del gruppo al resort seguendo la traccia gps che, ad un certo punto, ci fa attraversare il bordo di un campo a piedi; nell’attesa di chi si attarda il gruppo prosegue senza aspettarmi non prendendo la strada conclusiva più breve; con qualche km in più riusciamo comunque ad arrivare al resort*; chiedo di poter essere accompagnato con un’auto a riprendere Manuela ed il gestore molto cortesemente mi ci accompagna con un furgone; Manuela salirà in auto ed io salgo nella sua bici accompagnando coloro che erano restati a farle compagnia al resort; da quel momento Manuela termina il viaggio in bici; grazie alla disponibilità di un dipendente del resort andrà al pronto soccorso dove verrà rilevata una frattura scomposta del radio e una sospetta frattura alla spalla.
Concludiamo la difficile giornata con una cena; dopo un primo piatto soddisfacente ci viene servito un secondo veramente scarso (un piccolo filetto di pesce a testa); oltretutto sono finiti pane e vino e non c’è fra di noi qualcuno capace di farne la moltiplicazione. Terminiamo con fette biscottate e portando al tavolo gli avanzi del pranzo (olive, tarallucci, ecc…). Anche la notte non sarà ottimale; alcune stanze sono molto calde, con piccole finestre; fortunatamente ci sono alcuni ventilatori; una stanza è ricavata sotto la piscina e presenta un tasso di umidità altissimo! Quindi il personale è molto gentile ma il servizio è carente!
Dopo cene Dieter con il suo ingegno e la sua arte di arrangiarsi con poco riesce a sistemare il portapacchi della Bottecchia di Paola T. modellando un pezzo di legno e inserendolo a pressione fra portapacchi e telaio: una soluzione che non darà più problemi per tutto il viaggio.
* Resort Re Sole Via Mannara, 57, 74023 Grottaglie TA - 099 563 5395 - tenutaresole@virgilio.it http://www.vacanzeresole.it/
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