Ciclovia delle Murge: una gita scolastica (n. 30)
Trani, Castel del Monte, Gravina in Puglia, Altamura
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Racconto
La notte è molto fredda. Mi alzo presto per passeggiare recuperando così un po’ di calore (i ragazzi sembrano avere meno problemi col freddo). La camminata mi serve anche per riorganizzare la giornata: ci aspetta una lunga pedalata per la ciclovia delle Murge, guidata da Filippo, ma sono certo che alcune ragazze non saranno in grado di ripartire. Per cui, all’arrivo di Filippo e Marinella, propongo loro, che dovranno trasferire tende + bagagli, di trasportare anche le 5 ragazze più malmesse e le loro relative bici. Fortunatamente Filippo e Marinella sono sempre molto disponibili ed accettano subito la mia proposta: in particolare, Filippo guiderà il gruppo nella giornata (come previsto) mentre Marinella provvederà al trasferimento di tende+bagagli+ragazze+bici (in un unico carico!). La colazione sarà ricca di dolci e decisamente abbondante. Verso le 10 è uscito il sole; c’è un po’ di vento ma si prospetta una bella mattinata. Il gruppo dei “forti” (tutti e 9 i ragazzi più una ragazza) inizia il giro guidato da Filippo il quale non solo conduce il gruppo ma è un’ottima guida e con frequenti tappe illustra tutto quello che vediamo (trulli, vegetazione, iazzi,…). Il gruppo procede agevolmente, il panorama ed i colori sono stupendi e ne approfitto per scattare molte foto. Terminata la ciclovia prendiamo la strada asfaltata per percorrere i 15 km che mancano per Dolcecanto. In una salita di qualche km alcuni iniziano ad accusare stanchezza e cedimenti percorrendo alcuni tratti a piedi. L’altopiano (siamo a 600m di quota) è ventoso ed abbiamo vento contro; il cielo si fa sempre più cupo e la temperatura è al massimo 9° (rilevazione del termometro del GPS). Raggiunta la quota massima inizia una bella discesa ma inizia anche a piovere, prima moderatamente poi più abbondantemente. La discesa è tutta controvento ed anche qui dobbiamo aiutarci con il pedale. Fa molto freddo: ma i ragazzi sono veramente tenaci, coraggiosi e forti. Verso le 14 raggiungiamo finalmente il bar dove ci aspettava il pranzo al sacco. Gli enormi panini, con pane fresco, sono un toccasana e ci rigenerano. Alcuni passano molto tempo in bagno sfruttando il calore dell’asciugamani elettrico che rimarrà acceso per tutta la nostra presenza. Verso le 15, finito di mangiare, esce il sole. Risaliamo in bici per raggiungere la struttura dove dovremo alloggiare e dove ritroveremo le ragazze, sedute attorno ad un braciere messo a disposizione da Michele, gestore della struttura, alimentato dalle braci del forno a legna che servirà per le pizze della cena; Michele ci fa trovare anche un graditissimo the ben caldo. Verso le 17,30 propongo a chi vuole di andare a Gravina (in bici, 8,5 km andata, altrettanti al ritorno) per vistare la Gravina sotterranea. Partiamo in 7 e, fatti 500 m, ricomincia a piovere. Ci ripariamo nell’atrio di una casa in abbandono ma non ci arrendiamo. Aspettiamo e dopo circa 20 minuti ha quasi smesso di piovere e riprendiamo la strada per Gravina. Arriveremo verso le 19 trovando una città illuminata dal sole sotto un suggestivo arcobaleno (vedi foto). La traccia GPS fornitami da Filippo mi fa entrare per la via del vecchio acquedotto, bellissima anche perché su lastricato sconnesso (ma i ragazzi cominciano ad apprezzare il fuori-asfalto!). Purtroppo è tardi e non riusciamo a fare la programmata visita della Gravina sotterranea: solo un giro per le vie del centro, una breve visita alla cattedrale e ripartiamo verso Dolcecanto. Il ritorno, con alcune salite, rallenta il nostro andare e rientriamo dopo le 20 che è quasi buio! Tutto il gruppo si raduna attorno ai bracieri e Michele e Marinella iniziano a servire crostini, pasta e pizza su forno a legna, “cotta e mangiata”! La cena si conclude con pizza alla Nutella, decisamente apprezzata da tutto il gruppo. Con pazienza utilizziamo l’unica doccia della casa. Ma l’umore del gruppo è decisamente buono: i disagi rafforzano e consolidano! Rimaniamo intorno alla braci fin oltre mezzanotte a chiacchierare, cantare, giocare,... Poi sulle tende continuano le festose e rumorose chiacchiere fino a tradissimo (le 2? Le 3?); rannicchiato nel mio sacco a pelo, con vari stradi di abiti e coperte, mi sono comunque detto “Che bello! Pensa se stavamo in albergo che stress sarebbe stato dover contenere la rumorosa allegria del gruppo!”. Qui, in aperta campagna, sicuramente non diamo fastidio a nessuno. Mi addormento dunque sereno con questo sottofondo di risate, rumorose chiacchiere, qualche urlo,…