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Borgogna (Francia): da Macon a Montbard (n. 20)

Macon – Cormatin – Chalon sur Saone – Bearne – Dojon – Pouilly en Auxois - Montbard


inserito da
paolo di Castelplanio (AN)
nazione
Francia

periodo del viaggio
dal 14 al 20 agosto 2011

durata (giorni)
7


da
Macon

a
Cormatin (Malay)

km
50


14-08-2011 (1)



Racconto
Paolo

La prima tappa non è particolarmente impegnativa; un piccolo gruppo (Gianni, Maria e Patrizia), che vorrebbe partecipare alla preghiera comunitaria di Taizé, parte prima (verso le 8.15). Gli altri verso le 9.00; giornata con clima variabile. Usciamo dal centro di Macon guidati dalla traccia GPS preparata a casa; in periferia troviamo subito l’indicazione per la Voie verte. Presa la ciclabile ne apprezziamo subito lo stato e la segnaletica; la verde campagna circostante rende il procedere piacevole. Questo tratto di ciclabile è stato realizzato sul tracciato di una vecchia ferrovia; lungo il cammino si incontreranno anche alcune vecchie stazioni ferroviarie. Superato qualche breve saliscendi, dopo circa 15 km arriviamo al Tunnel du Bois Clair; si tratta di una galleria lunga 1,6 km non illuminata (l’illuminazione c’è ma è spenta). Fortunatamente alcuni di noi hanno la luce e lentamente (è molto buia e fredda), riusciamo ad attraversarla. Solo Simona si deconcentra e striscia con la mano sulla parete causandosi alcune escoriazioni. Incontriamo in galleria anche ciclisti (locali) che la attraversano senza faro ma solo puntando al puntino bianco dell’uscita e che usano la voce per farsi sentire. Leggiamo che la galleria è chiusa dal 15/10 al 31/03 e si può scavalcare con un itinerario alternativo.
Verso le 11,30 siamo al centro di Cluny; ci concediamo una breve sosta di 30 minuti per visitare l’Abbazia (chi vuole) o il centro della città. Chi visiterà l’Abbazia resterà piuttosto deluso; si pagano 7 euro per vedere ben poco di ciò che resta della vecchia struttura. Ripartiamo alla volta di Taizé dove Paolo ed Eliana, che stanno in comunità da qualche giorno, hanno prenotato il pranzo. Arriviamo verso la 13,15, superando la salita finale sotto una pioggerella leggera, non fastidiosa. Paolo ed Eliana ci mostrano la comunità, in particolare la chiesa che con i suoi locali comunicanti che può ospitare migliaia di persone (in quel giorno ne erano presenti 4000) e poi ci mettiamo in coda per il pasto; consumiamo il cous cous con frutto e dolcetto, breve pausa relax, una danza con la musica cantata da noi e ripartiamo alla volta di Cormatin.
La breve sosta prevista a Cormatin si prolunga in quanto alcuni scelgono di visitare il castello; la scelta risulterà soddisfacente; la visita all’interno del castello è guidata da una ragazza cordiale che parla francese lentamente per permetterci di capire e dura circa un’ora; poi giriamo in libertà per il bel parco con labirinto di aiuole, giardini fioriti tenuti in ottimo stato e orto botanico.
Verso le 17,30 ripartiamo alla volta di Malay; dobbiamo fare una piccola deviazione rispetto alla ciclabile per raggiungere l’Hotel*, periferico, che sta lungo la strada principale. Appena arrivati inizia a piovere seriamente! Siamo abbastanza fortunati; l’unico inconveniente è che questo era l’unico hotel con piscina (all’aperto, naturalmente) ma non riusciremo ad utilizzarla. Dopo cena alcuni si dedicano al Burraco, altri alle chiacchiere e sarà qui che Fabrizio farà la sua prima esibizione musicale con la cornamusa che si è trasporterà per tutto il viaggio!

* Hotel La place - Malay (4 km da Cormatin)
http://www.hoteldelaplace.com
(prezzo ½ pensione circa € 53; in questa zona non ho trovato alternative per il nostro numeroso gruppo)


Manuela (da 'Durantediario' biciviaggio 2011 - scarica quaderno formato PDF stampa fronte/retro)

Partenza alle 9,00 (è da notare che lo 00 è reale non indicativo perchè sappiamo bene, i vecchi per esperienza, i nuovi lo impareranno subito, che Paolo ha una tolleranza di ben sessanta secondi sui tempi che dice). La “Voie Verte” è una vecchia ferrovia dismessa e asfaltata che attraversa la bella campagna.
Il grosso vantaggio per “le tourist a velo” (cicloturista) è che il treno di solito …cammina in piano! La ciclabile perciò non dovrebbe avere salite e discese, il condizionale è d’obbligo perché quando si attraversano frazioni o paesini invece le salite ci sono eccome!
La parte bella della mattina ci attende di lì a poco: è il “Tunnel du bois clair” perché la ciclabile (cioè la vecchia ferrovia) ci passa dentro.
Già vicino all’imboccatura esce dal tunnel un’aria gelida che ci fa ghiacciare il sudore della recente salita.
Poiché il tunnel, lungo quasi tre chilometri, è completamente al buio ci muniamo di felpa, lucine anteriori e posteriori ed entriamo.
L’esperienza è sintetizzata molto bene da Lucia, la piccolina del gruppo (9 anni ma ne dimostra poco più di sette) che, sul cammellino dietro suo padre, dice: -‘è pauroso ma alla fine quasi divertente!’-
Proseguiamo verso la comunità di Taizé.
Che delusione: mi aspettavo un luogo di raccoglimento e preghiera immerso nel verde, una specie di Lourdes o i luoghi di San Francesco d’Assisi. Non è così! Un’area vastissima è riservata a parcheggio autobus e parecchi di questi stazionano con il motore acceso, disturbando parecchio con il loro rumore.
Tanti ragazzi ma anche tanta “umanità” che sembra stare lì per poter dire agli amici –‘Ho fatto una settimana di raccoglimento a Taizé’-. Il raccoglimento che si può ottenere in quella confusione, però, è lo stesso che si potrebbe avere in qualsiasi altro luogo del mondo d’oggi e allora che bisogno c’è di arrivare fino a Taizé? Qui pranziamo…
Commento di Alfredo al pranzo in comunità: -‘Era meglio il rancio dell’Abate Faria! Vigliacco se ne mangio un altro (di cous cous)! Per la cronaca, il menù è: mezzo piatto di cous cous ai sottaceti e uvetta, pane gommoso e un formaggino, lasciato dagli americani dopo il passaggio del fronte, più una pera; in compenso il caffè è una “ciofega”!’-.
Quando ripartiamo ha ricominciato la pioggerellina.
Cormatin è un piccolo paesino attraversato da un’unica strada “importante” e trafficata con un castello che ci è stato consigliato di vedere. Lo visiterà solo una metà del gruppo gli altri girano per le quattro viuzze del paese.
L’albergo è a quattro chilometri da Cormatin, a Malay, e dobbiamo chiedere per trovarlo ma è spazioso e carino.