Bihac, Cazin, Bosanska Krupa, Sanski Most, Bosanski Petrovac, Kulen Vakuf, Bihac |
Racconto
Colazione lunga e sofferta: dopo circa 30m di attesa ci viene servito pane e marmellata e caffè turco con latte.
Oggi ci aspetta la tappa di montagna: si salirà fino a 1100 m! Come da previsioni del tempo la giornata si presenta nuvolosa e la temperatura si è notevolmente abbassata.
Al pulmino partono Gabriele e Stefano.
Il road book della giornata è più particolareggiato, quasi fosse stato scurito da una persona diversa. Lasciata la M5, importante strada di collegamento, entriamo in campagna fino a raggiungere Bjelaj; non capiamo quali siano i resti dell’antico villaggio, come descritto nel roadbook; in compenso raggiungiamo una bella fonte vicino ad un abbeveratoio; il posto è molto bello; estasiato Alberto commenta “Me pare de esse in…”-“Bosnia” suggerisco.
Cambio al pulmino: scende Gabriele e salgono Valentina e Flavia. Iniziamo la strada bianca che sale; in questa zona sono segnalati percorsi per MTB. Dopo poco fiancheggiamo i resti di un castello; breve sosta per la visita. In un tratto della lunga salita c’è un gruppo di taglialegna che, nella pausa di lavoro, sta bevendo caffè turco; ci invitano a prendere il caffè con loro e alcuni ne approfittano; giunti con soddisfazione al valico di 1100 m osserviamo il bel panorama, anche se il cielo grigio non consente di apprezzarlo al meglio! Inizia la discesa e ...cambia il fondo stradale, diventando particolarmente sconnesso con pietre e ghiaione. Io, amante di MTB, mi diverto anche se per ben 4 volte devo fermarmi a raccogliere la borraccia che, per i forti scossoni, vola via dalla bici; la maggior parte del gruppo scende invece lentamente e con una certa apprensione, sia per bici inadatta che per scarsa confidenza con certi fondi stradali. Raggiunto finalmente l’asfalto iniziamo s scendere alla volta di Martin Brod; breve sosta in un punto panoramico che offre una spettacolare veduta sulle profonde gole del fiume Una. Ultima veloce discesa e, nelle vicinanze dell’abitato, troviamo una nuovissima area attrezzata con belle strutture in legno sulla riva del fiume; siamo solo noi anche perché fa freddo. Per il pranzo ci adattiamo con gli avanzi della carne della cena precedente, poi raggiungiamo il paese; prendiamo un bunn caffè in una modesta trattoria e poi andiamo a visitare la cascata; qui si paga un ingresso di 2 marchi (o 1 euro). Nei momenti di attesa continuiamo a mangiare prugne; gli alberi della Bosnia ne sono ovunque pieni ma qui sono più mature e gustose. Pronti per ripartire propongo una deviazione per una strada bianca (e sconnessa) che fiancheggia l’Una in un tratto molto isolato e suggestivo. Una volta ricompattati per percorrere gli ultimi 10 km ci dividiamo in due gruppi; infatti sulla riva sx del fiume che dobbiamo fiancheggiare è segnalato un itinerario ciclistico per Kulen V.; è accattivante in 4 decidiamo di seguirlo; ne rimarremo affascinati per la varietà del tracciato: bosco, campagna, prato (in alcuni momenti si fa fatica a riconoscere la strada), pascoli, insomma...STUPENDO! Ci chiediamo perché la nostra traccia GPS, che ci ha fatto passare su tratti scomodissimi, non abbia previsto questa variante, sicuramente molto più bella, anche se leggermente più faticosa.
La pensione di Kulen V. è ottima, per la posizione, vicina al fiume, per le belle camere e per la cortesia della famiglia che la gestisce; qui finalmente non avremo problemi per la cena né di altro tipo. La signora che gestisce ci mette anche a disposizione il computer nella sua abitazione!
Ottima cena di cane o pesce (trota), due passi per le deserte vie del centro e a letto presto. Alcuni di noi, amanti della tranquillitĂ , rimangono affascinati da questo posto e si ripropongono di tornarci con i familiari rimasti a casa.
Km previsti 65, effettuati circa 70; 900m di dislivello |