Montenegro, Bosnia Erzegovina e Croazia 2012 (n. 23)
Montenegro, Bosnia Erzegovina e Croazia
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Racconto
E’ sabato 11 agosto quando riprendiamo le nostre bici e da Makarska ci dirigiamo verso Spalato.
Sarà la tappa più lunga del percorso, 105 km, e dobbiamo percorrerli tutti per riunirci nuovamente a sera con Battista, Patrizia e Luca che ci attendono a Trogir.
E di nuovo si scatena la bagarre...
Io, Pasta e Michele cominciamo a viaggiare a velocità sostenuta e presto ci stacchiamo dagli altri componenti del gruppo, tanto che, dopo una quarantina di km, arrivati ad Omis, abbiamo il tempo di fermarci in un bar, ristorarci, visitare la bella cittadina un tempo covo dei più pericolosi pirati di tutto il Mediterraneo.
Ci ricongiungiamo a quel punto con gli altri e raggiungiamo Split.
E’ la seconda città per numero di abitanti di tutta la Croazia, ed il versante sud, da dove noi proveniamo è sicuramente migliore rispetto a quello nord, che vedremo alla ripartenza, pieno di orribili palazzoni.
Il centro storico è bello, ed il palazzo di Diocleziano in cui l’imperatore decise di ritirarsi a vivere dopo aver lasciato il trono di Roma, attira schiere di turisti.
E poi qui c’è lo stadio della famosa squadra di calcio, l’Hajduk Spalato, ed il cui stadio sarà meta per alcune foto da parte di Michele, tifosissimo di calcio.
Dopo la visita al palazzo e la sosta ai giardini per rifocillarci con i panini e la pennichella sulle panchine, ripartiamo per raggiungere Trogir, transitando sulla costa in una zona molto bella e riservata ai pedoni ed ai ciclisti.
Usciti da Split seguiamo le indicazioni che ci aveva nel frattempo inviato Battista, transitando per la zona di Kastela, ma, purtroppo sbagliando strada e percorrendo la via interna, ci perdiamo la costa che Battista ci narra sia molto bella e, come dice il nome della città, costituita da diversi castelli medioevali.
La strada interna transita invece per la squallida zona industriale...
Ma arriviamo lo stesso a Trogir, anche in questo caso con una bella dose di agonismo che vede impegnato il sottoscritto a “tirare a tutta” per i 25 km restanti con a ruota i fratelli Previtali.
Vinco anche in questo caso la tappa, mettendo una seria ipoteca al titolo finale.
In verità nella pancia del gruppo si era parlato di non belligeranza, ma a scanso di subdoli attacchi, meglio mettere la ruota avanti... anche a costo di ricevere un bel “barlafus” dal secondo in classifica generale...
Arrivati a Trogir, solito bagno di Patrizio e solite pivo per tutti!
Anche oggi tappa calda e con parecchi km, ce la siamo meritata! Roby poi è particolarmente attratto dalle tre splendide bariste e, con la scusa di farci portare altre consumazioni, le facciamo più volte passare dal nostro tavolo, tanto che alla fine il conto dell’aperipivo sarà più alto del conto della cena...
Ed intanto riabbracciamo i compagni di gita che si erano portati già qua quattro giorni orsono lasciando che fosse il pullman a faticare per loro. Anche il “tenero Roby” già dal mattino mi confessava che aveva voglia di riabbracciare la sua mamma...
La sistemazione a Trogir l’avevano con calma trovata già loro, l’ostello della città, centralissimo, pulito ed economico. Scopriamo che in una camerata di sole ragazze ci sono ancora tre posti letto e subito in tre si gettano alla conquista...dei letti!
Trogir è una bella cittadina, patrimonio dell’UNESCO, con chiare indicazioni ben conservate del passato veneziano, composta da una parte sulla terraferma ed una sull’isola vicina, dove si trova anche il nostro ostello, e collegata ad essa tramite un ponte girevole.
Dopo la cena in un bel ristorantino sulla marina, tutti a nanna, con la rumena Andrea che attira frequenti visite nella camera delle ragazze da parte di Roby, chissà perché...