Bretagna del Nord (n. 25)
1) Le Mont Saint Michel - Saint Malo 2) Saint malo - Saint Cast Le Gildo 3) Saint Cast Le Gildo - Pleneuf 4) Pleneuf - Pordic 5) Pordic - Ile de Brehat 6) Ile de Brehat - Treguier 7a) Treugir - Pampol 7b) Dole de Bretagne - Le Mont Saint Michel
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Racconto
Siamo i primi a colazione, per poter visitare l'isola, prima dell'arrivo dei turisti.
Giornata splendida, cielo terso. Nessuno per le strade. Seguiamo un itinerario che mi son fatto la sera prima sulla cartina. Lo stagno a est, con la bassa mare. Poi via, verso il faro di Paon, alto, bianco. Ci avviciniamo su di un tappeto di erba verde. Conigli selvatici si rifugiano nei cespugli e in profonde buche marron che punteggiano il prato. Il faro è collegato alle rocce della terraferma con un ponte, anch'esso di granito rosa, sospeso sul mare. Blu. Le onde, bianchissime, per il sole ancora radente, si dissolvevano sugli scogli. E' il 'Paradise rose'.
Ci fermiamo un po' .. è un luogo magico, dove il rosso delle rocce si staglia sullo stesso azzurro del cielo e del mare.... penso che questo momento giustifichi da solo il lungo viaggio per arrivare fin qui. Penso che forse questo è il lembo di terra più a nord del continente,,,
Proseguiamo sul lato ovest di Brehat, dov'è, protetto da isolotti tutt'attorno, un approdo per i naviganti (amèr). Un altro faro, a Ovest, e le 'Semaphore', la torre di controllo per le navi che osano sfidare i fondali di Bretagna.
Dappertutto fiori, soprattutto ortensie, turchesi, e agapanthes, azzurri. Le casette di pietra, sparse e nascoste ovunque, sono rifugi nel silenzio.
Risaliamo sulla chiesetta di S.Michel, dov'eravamo stati la notte prima. Ora si spazia in tutte le direzioni: di lassù si domina l'isola, da nord a sud, e il continente. Arriviamo al Mulino, sospeso sul un bacino artificiale che sfrutta le alte maree (si riempie) e si aziona con le basse mare (facendo fuoriuscire l'acqua del mare).
Arriviamo al porto e anche qui i diversi livelli delle banchine per l'attracco ci fanno capire le escursioni delle maree.
Lasciamo l'isola a malincuore, quando approda il primo carico di turisti. Anche al ritorno siamo gli unici a bordo.
Il giorno dopo ci aspetta il viaggio di ritorno in treno: io spingo per raggiungere la stazione di Lannion, ad una sessantina di km; Maria preferirebbe partire da Paimpol. Optiamo per una tappa intermedia che ci consenta di raggiungere sia l'una che l'altra stazione. Attraversato il ponte sul fiume Triuex ci fermiamo sulla spiaggia a mangiare un panino. All'Office de Tourisme di Lezardrieux, ci aiuta la simpatica Marion, sia per le camere che per i treni: ma presi dagli orari (sui TGV c'è l'obbligo di prenotazione per le bici, con posti limitatissimi), ci facciamo sfuggire due soluzioni economiche lì in paese. Non ci rimane che l'unica camera libera nel raggio di 20 km in un Hotel a Treguier (a 10 km). Bell'itinerario sul plateau. Riposte le bici, usciamo a cena in un caratteristico bistrot di fronte al chiostro/cattedrale.