Bosnia Erzegovina (n. 28)
Bihac, Cazin, Bosanska Krupa, Sanski Most, Bosanski Petrovac, Kulen Vakuf, Bihac
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Racconto
Ci svegliamo senza trovare la colazione pronta, malgrado gli accordi presi la sera precedente. Con calma il cameriere inizierà a preparare la tavola, portare qualche frittata, il tutto per un durata di circa un’ora e 15 minuti!
Solo verso le 9 riusciamo a partire. Al pulmino Flavia. Il percorso è subito un saliscendi, con tratti di pendenza abbastanza impegnativa. Qualche volta devia su strade bianche abbastanza sconnesse, per la gioia di chi è venuto con la city bike (d’altra parte l’organizzazione lo prevedeva). Il paesaggio è sempre molto bello, disseminato di moschee. Nei pressi di Donja Koprivna Francesco nota un uomo con la carriola colma di lamponi. Ci fermiamo avanti una moschea e Francesco e Angela vanno a comprare i lamponi; torneranno con 4 vaschette colme di lamponi regalati; si tratta infatti di una coltivazione, di circa 30 ettari, è frutto di un progetto italiano. Decidiamo di sciacquare i lamponi nel lavabo della moschea e ne facciamo una bella scorpacciata. Prima di partire riempiamo le borracce nella stessa fonte e Francesco, pignolo, nota delle sporcizie nell’acqua. Chiediamo ad un passante circa la potabilità dell’acqua di questa fonte: ci dice che non è potabile; si tratta di acqua riciclata da una cisterna utilizzata per sciacquare i piedi prima di entrare in moschea! Svuotiamo le borracce ma oramai i lamponi sono stati mangiati! Fortunatamente nessuno di noi avrà conseguenze di alcun tipo. Ripartiti, Francesco buca; durante la riparazione si avvicina un italiano che sta lavorando in Bosnia ed offre della grappa, rifiutata anche da Enzo, che difficilmente rifiuta, vista l’ora mattutina.
Al km 22 il percorso prevede una deviazione verso Buzim; scendiamo per 4 km e ci fermiamo in paese in quanto il nostro road book dice: “Nel centro storico di Bužim, si trova una delle più antiche moschee in legno della Bosnia-Erzegovina, classificata come monumento storico.” Cerchiamo inutilmente l’antica moschea. Chiediamo in un negozio e ci spiega che questa si trova in cima ad un colle e che occorre prendere una deviazione (non segnalata nella traccia GPS). Solo un gruppo di noi salirà alla moschea in quanto la strada, di circa 3 km, ha una salita che culmina con oltre il 20% di pendenza (e sono le 12,30 di una giornata calda). La moschea è veramente bella, realizzata intorno al 1800 completamente in legno. Un signore, custode della stessa, ci indica inoltre una fonte a circa 500 m dove possiamo trovare acqua fresca. Il gruppo si ricombatta verso le 13,30 nell’incrocio dal quale era iniziata la deviazione verso Muzin; qui ci sono sia un alimentari che un bar dove acquistiamo una birra aromatizzata alla fragola!
Verso le 14,30, con una temperatura di oltre 30°, ripartiamo. Al pulmino Angela (autista) e Silvia (navigatrice). Le nostre strade (pulmino e bici) si divideranno presto in quanto la traccia GPS ci fa deviare per una strada bianca sulla destra con una salita abbastanza impegnativa soprattutto per lo sconnesso fondo stradale; questo costringe alcuni (o per bici inadatta o per inesperienza di MTB) a percorrere lunghi tratti a piedi. Attraversiamo belle campagne con verdi paesaggi; la preghiera del muezzin, scandita dagli altoparlanti del minareto, rende l’atmosfera decisamente suggestiva. Arrivati a Stijena ignoriamo le vaghe indicazioni del road book, che parla di un monumento al medio evo, e prendiamo la veloce strada che con circa 20 km ci porta a Bosanska Krupa, arrivo della tappa. Andiamo subito nell’hotel; anche qui il gestore, impegnatissimo in quanto ha molti clienti al bar, sembra sorpreso del nostro arrivo; ci assegna in fretta alcune camere ma per la cena – dice – niente da fare. Inizia anche qui una serie di telefonate dove riusciamo a mettere in contatto il gestore con il referente bosniaco di Dueruotenelvento e, dopo trattative (ma cosa si diranno al telefono?) ci viene concessa la cena. Verremo però serviti solo alle 22! Fortunatamente il nostro è un gruppo molto paziente.
Nella cittadina, che si trova lungo il fiume Una, c’è molta vita; infatti si stanno svolgendo delle gare di canoa e di tuffi dall’antico ponte di legno sul fiume. Il nostro hotel ha dei terrazzini con vista ponte-fiume e da qui assistiamo alle gare. Dopo cena, ovvero verso le 23, facciamo due passi in centro salendo ai resti del castello. Poi un gelato e, malgrado si senta musica nell’isoletta, siamo stanchi ed andiamo a dormire.
Km previsti 61, effettuati 80; dislivello circa 1400m