Dal Lago di Costanza a Strasburgo lungo il Reno (n. 3)
Rorschach See - Costanza - Schaffhausen - Lorrach - Freiburg - Strasburgo.
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Racconto
La mattina ci alziamo con un bel sole. Secondo quanto concordato la sera precedente si prenderà il treno fino a Frick. Io preferisco fare il tratto in bici: in fin dei conti di tratta di soli 16 km con un dislivello massimo di 300 m; riesco a coinvolgere anche Alessandro. La strada salirà per circa 5 km per poi scendere e proseguire in piano fino a Frick. Arriviamo poco dopo il treno e troviamo tutti pronti ad aspettarci nel piazzale sella stazione. Raggiungiamo e riprendiamo la ciclabile sul Reno; il percorso attraversa boschi e, nelle brevi tappe, qualcuno ne approfitta per raccogliere more. Verso le 12 passiamo avanti un parco d’acqua: piscine, scivoli, trampolino: i ragazzi, che sono dietro di me, reclamano con forza una tappa-bagno. Noi adulti saremmo più propensi a proseguire per poter visitare con più calma Basilea; ma i ragazzi premono ed io, penso fra me e me, sarei per concedere loro un breve bagno; sono sempre stati così bravi e disponibili! Comunque in questi casi si procede a scelta democratica: per alzata di mano; vincono ovviamente i ragazzi (sono la maggioranza) per cui decidiamo per un’ora di bagno, mentre alcuni adulti faranno spesa per il pranzo.
Puntualmente verso le 13 mangiamo alcuni panini, poi solito caffè e partenza: Basilea ci aspetta!!
Ma in realtà non vedremo Basilea. Poco dopo la partenza Eliana, in una discesa di strada bianca, cade ferendosi un ginocchio. Fortunatamente con noi c’è Federico, medico bravo e scrupoloso che ha con sé 3,600 Kg di medicine ed attrezzatura medica. Ma la ferita è larga e profonda e ci vogliono dei punti. Viene chiamata l’ambulanza, Eliana viene portata al pronto soccorso di un ospedale della città e, constatata la profondità della ferita verrà operata la sera e rimarrà ricoverata per diversi giorni. Qui finisce la vacanza di Eliana e Paolo, che rimarrà a farle compagnia. Con tristezza li lasciamo e verso le 17 ripartiamo diretti a Lorrach.
Seguendo il suggerimento di un passante, attraversiamo il Reno per seguire la ciclabile nel lato tedesco.
Raggiungiamo Lorrach verso le 18.30 senza difficoltà. Entriamo tranquillamente nella cittadina cercando le indicazioni per l’ostello. Raggiunta la fine della città, e non avendo ancora trovato le indicazioni cominciamo a chiedere. Tutte le persone ci indirizzano verso una preoccupante salita: dunque non c’è scelta. La percorriamo con fatica, molti scendono spingendo la bici a piedi. Poi una discesa ci conduce all’ostello e ci accorgiamo che, se avessimo chiesto informazioni all’ingresso del paese ci saremmo risparmiati metà della salita.
L’ostello è bellissimo: camere da 4 letti con un bagno in comune ogni 2 camere; il problema sarà solo quando Manuela farà la doccia: dopo 4 insaponate e cinque risciacqui interromperà il lavaggio sotto la mia (falsa) minaccia che stavo per farmela addosso!
Andiamo a cena in un ristorantino nel paese, a circa un km dall’ostello, che percorreremo a piedi. Mangiamo all’aperto, ma solo per metà cena; un’improvvisa pioggia ci costringerà a concludere il pasto nel caldissimo locale.
Il ritorno all’ostello verrà ricordato in particolare da Alessandro e da Gianni.
Da Alessandro perché chiacchierando distrattamente con le compagne investe in pieno un palo della luce.
Da Gianni, invece, come il momento più faticoso della vacanza. Simona si è infatti addormentata al ristorante e Gianni, sempre buono e disponibile ma anche con una certa incoscienza, si offre di portarla in braccio fino all’ostello. Si era fatto la doccia prima di uscire e dopo pochi minuti grondava di sudore; Simona, il cui peso a vivo è sottostimato da sua madre di circa 28 kg, ha un peso morto reale di oltre 40Kg!! Dopo dieci minuti Gianni mi chiede il cambio e, fortunatamente, dopo altri dieci minuti se la riprende! Giunti all’ostello la mette al letto e qui Simona si sveglia rimanendo arzilla e tranquilla per un’altra mezz’oretta!!
Viceversa Gianni crollerà dopo pochi minuti nel suo 2° piano del letto a castello.