Bihac, Cazin, Bosanska Krupa, Sanski Most, Bosanski Petrovac, Kulen Vakuf, Bihac
Partecipanti
Paolo (54), Cristiana (52), Gabriele (56), Stefano (62), Silvia (51), Angela (56), Enzo (60), Francesco (50), Fabrizio (57), Flavia (55), Edoardo (63), Valentina (62), Alberto (67), Lorella (47).
Nazione
Bosnia Erzegovina
Note
- Programma preventivo
-
Formula 'ALL BIKE': Da Castelplanio-Cupramontana a Bihac...e ritorno
Note introduttive
Per questo viaggio ci siamo rivolti, per la prima volta, ad un tour operator di viaggi in bici: Due ruote nel vento di Torino. Principalmente per poter disporre di un itinerario interessante che, autonomamente, non avremmo trovato. In realtà abbiamo provato a farci vendere solo le tracce GPS ma questo non è stato possibile: tutto o niente. Quindi abbiamo concordato per un pacchetto che comprendesse tracce e guida cartacea, mezza pensione senza trasporto bagagli.
La scelta è stata giusta anche se nella proposta acquistata abbiamo incontrato diversi problemi:
1. La difficoltà. Venduto per un itinerario di media difficoltà, ovvero con saliscendi e fattibile anche con city bike, in realtà oltre ad un dislivello consistente (mediamente 1000m al giorno) percorreva spesso strade bianche dissestate, con presenza di pietraia, alcuni tratti di single track, insomma un percorso che richiedeva una bici MTB senza bagagli ed una certa dimestichezza con i fondi sconnessi. La maggior parte del gruppo non aveva questi requisiti ed è stata costretta a percorrere diversi tratti a piedi.
2. La guida. Per seguire il nostro percorso un rappresentante locale di Due ruote nel vento, con il quale abbiamo fatto un incontro la prima mattina, ci ha fornito una cartografia; non era una carta geografica, come ci aspettavamo, ma una serie di stampe da computer formato A4 di una mappa della Bosnia georeferenziata su Google heart, illeggibile nei dettagli e assolutamente inutile nei tratti di campagna/montagna. Oltre a questa ci è stato fornito un road book che, teoricamente, avrebbe dovuto guidare con precisione nella scelta della strada; invece era una descrizione molto sommaria, direi ridicola, del percorso (6-7 righe al giorno) completamente inutile e molto vago anche sulle cose interessanti da vedere. La traccia GPS è stata la nostra vera ed unica guida (il GPS non veniva indicato come requisito necessario per il viaggio); peccato che in alcuni tratti, fortunatamente pochi, non era registrata – dunque affidabile – ma virtuale, ovvero disegnata su computer e dunque approssimativa e fuorviante (il GPS in questi casi segnala sempre Fuori traccia)
3. Gli hotel; spesso i gestori sembravano sorpresi dell’arrivo del nostro gruppo (14 persone); per le camere la sistemazione veniva comunque improvvisata ma la cena – ci dicevano – non era prevista. Per cui ogni volta abbiamo dovuto mettere in contatto il referente bosniaco di Due ruote nel vento e, magari con attese anche lunghe, il problema veniva risolto.
Tutti questi problemi li abbiamo segnalati a Due ruote nel vento avvertendo che ne avrei parlato in questo sito.
Per correttezza nei loro confronti, tuttavia, evito di menzionare gli hotel e di pubblicare le tracce GPS.
Il viaggio è comunque bello, nel cuore della Bosnia più autentica; non ci sono posti di interesse artistico, al massimo qualche rudere di castello, ma il paesaggio, campagna, montagna, fiumi, è molto bello. I bosniaci sono molto accoglienti e spesso ci hanno offerto da bere o spazi per appoggiarsi e mangiare; sono anche molto disponibili e probabilmente desiderosi di comunicare ma le nostre lingue raramente si sono incontrate.
Pubblicato il racconto di Enzo (Vincent - 18 ottobre 2013)
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